CONTRATTI INTERMITTENTI (DISCIPLINA JOB ON CALL)
"Il contratto di lavoro intermittente è ammesso, per ciascun lavoratore con il medesimo datore di lavoro, per un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate di effettivo lavoro nell'arco di tre anni solari. In caso di superamento del predetto periodo il relativo rapporto si trasforma in un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato. Tale legge non trova applicazione nei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo".
CONTRATTI A TERMINE (TEMPO DETERMINATO)
A decorrere dal 1° gennaio 2008, nell'ipotesi di successione di contratti a termine per lo svolgimento di mansioni equivalenti la durata complessiva del contratto non può superare i 36 mesi comprensivi di proroghe e rinnovi e indipendentemente dai periodi di interruzione intercorsi tra uno e l'altro. (art. 5, comma 4-bis, D.Lgs n.368/2001) Per lo stesso datore di lavoro lo stesso dipendente non può stipulare un contratto a termine per periodi superiori a 36 mesi, oltre i quali il rapporto diventa automaticamente a tempo indeterminato.
Fermo restando il consenso del lavoratore e la durata iniziale del contratto inferiore a tre anni, sono ammesse proroghe fino ad un massimo di cinque volte, nel limite dei 36 mesi. Unica condizione è che tali proroghe si riferiscano alla stessa attività lavorative (stesse mansioni), per la quale il contratto è stato stipulato a termine.I contratti stipulati dopo il 14 luglio 2018 saranno soggetti al decreto legge 12 luglio n. 87 (decreto "dignità", convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96 che prevede la riduzione da 5 a 4 proroghe e da 36 a 24 mesi. Sono presenti anche regole relative ai rinnovi e ai contratti acausali ma non incidono nel computo bensì in fase di stipula dei contratti.
La disciplina dei contratti a tempo determinato, come ridefinita dal Jobs Act (D.Lgs. n. 81/2015), ha previsto un tetto massimo alla stipula di contratti di lavoro appartenenti a questa particolare tipologia. Si tratta di un limite calcolato in percentuale sul numero di lavoratori a tempo indeterminato in forza presso il datore di lavoro che assume. La legge di conversione (legge n. 96/2018) del decreto Dignità (D.L. n. 87/2018), entrata in vigore il 12 agosto 2018, ha aumentato dal 20 al 30% il numero complessivo di contratti a tempo determinato in somministrazione stipulati da ciascun datore di lavoro, da determinare sempre con riferimento al numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione. Restano confermate tutte le altre previsioni già in vigore e dunque, per i datori di lavoro che occupano da 0 a 5 dipendenti, è sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato. Inoltre, i contratti collettivi, anche aziendali, possono prevedere un limite diverso da quello legale e derogare alle relative modalità di computo.
Il programma, eseguito anche dall'aggiornamento di inizio mese (per i soli lavoratori prossimi a rispettivi limiti) effettua due tipi di controlli :
Campo | Descrizione |
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Da Azienda | Estremo inferiore delle azienda da elaborare |
A Azienda | Estremo superiore delle azienda da elaborare |
Da dipendente | Estremo inferiore dei dipendenti della prima azienda da elaborare |
A Dipendente | Estremo superiore dei dipendenti dell'ultima azienda da elaborare |
Mensilità | Mensilità di fine del periodo di riferimento per i controlli. Il numero di giornate/mesi calcolate/i per i dipendenti è relativo all'inizio di questa mensilità |
CONTROLLO LAVORATORI A CHIAMATA (CONTRATTI INTERMITTENTI)
Campo | Descrizione |
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Controllo lavoratori a chiamata | se [X] esegue il controllo per i lavoratori a chiamata se [ ] non esegue il controllo per i lavoratori a chiamata |
Solo lavoratori prossimi al limite dei 400 giorni | se [X] stampa solo i lavoratori che hanno lavorato almeno 365 nel triennio solare se [ ] stampa tutti i lavoratori a chiamata |
CONTROLLO LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO (CONTRATTI A TERMINE)
Campo | Descrizione |
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Solo lavoratori prossimi al limite dei 36 mesi | se [X] stampa solo i lavoratori che hanno lavorato almeno 32 mesi a t.d. oppure hanno avuto almeno 4 proroghe se [ ] stampa tutti i lavoratori a tempo determinato |
Crea file Excel | se [X] effettua l'export in excel dei dati stampati se [ ] non effettua l'export in excel |
[Controllo da anagrafica] effettua il calcolo e il controllo direttamente dall'anagrafica dipendente dei vari anni | |
Aggiorna Archivio Storico Tempo Determinato | se [X] scrivi i dati calcolati nell'archivio storico tempo determinato. Verranno cancellati tutti i dati presenti ad eccezione di quelli manuali se [ ] effettua solamente la stampa |
[Controllo da storico tempo determinato] effettua la stampa del contenuto dell'archivio | |
Considera anche rapporti con qualifiche differenti | se [X] stampa e conteggia anche i rapporti con qualifica diversa da quella attuale se [ ] stampa e conteggia solamente i rapporti con la stessa qualifica di quella attuale |
Considera anche i rapporti stagionali | se [X] stampa e conteggia anche i rapporti di natura stagionale (esclusi dalla normativa) se [ ] non stampa e non conteggia i rapporti di natura stagionale |
DETTAGLIO LIMITI QUANTITATIVI TEMPI DETERMINATI
Campo | Descrizione |
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Dividi dipendenti in base al CCNL | se [X] divide i dipendenti dell'azienda in base ai CCNL se [ ] raggruppa tutti i lavoratori dell'azienda indipendentemente dal CCNL |
I dipendenti a tempo indeterminato (base di calcolo) vengono calcolati come full time equivalente. Un dipendente part time al 50% ad esempio sarà conteggiato come 0,5.
I dipendenti a tempo determinato sono invece calcolati come teste perchè nella normativa si parla di "numero di contratti stipulati" e non di lavoratori.
Il programma esclude i seguenti dipendenti:
DIPENDENTI A TEMPO INDETERMINATO
DIPENDENTI A TEMPO DETERMINATO
INTERINALI
(***) in P2H maschera 2 esistono due indicatori che permettono di "personalizzare" il calcolo per un determinato CCNL
% limite quantitativo tempi determinati: da valorizzare nel caso il CCNL preveda una percentuale diversa dal 20%
Base di calcolo tempi determinati: permette di stabilire un limite diverso per il calcolo dei tempi indeterminati
Campo | Descrizione |
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0 | Dipendenti a Tempo Indeterminato in forza al 01/01 anno corrente |
1 | Dipendenti a Tempo Indeterminato in forza al 31/12 anno precedente |
2 | Dipendenti a Tempo Indeterminato in forza al momento del calcolo |
3 | Media dei Dipendenti a Tempo Indeterminato in forza nell'ultimo semestre |
Nei dipendenti a Tempo Indeterminato sono sommati anche gli apprendisti.
Nel caso si volessero escludere gli apprendisti, sommare 30 ai valori delle tabella.
Il programma controlla eventuali rapporti di lavoro presenti negli archivi degli anni precedenti.
I Job On Call a tempo determinato sottostanno alla disciplina dei lavoratori a chiamata e non a quella dei tempi determinati pertanto non va effettuato il computo dei 24 mesi ma quello delle 400 giornate del trienno mobile (D.lgs 276 del 2003)